I tanti volti dell’Acufene: quando la causa è il reflusso gastroesofageo
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Le cause che possono determinare acufene sono oltre 230 e tra le più impensabili. Tra queste c’è anche il reflusso gastroesofageo. È una condizione abbastanza rara, ma non impossibile che il reflusso gastroesofageo si accompagni con acufene, ossia quella condizione in cui si percepiscono fischi, ronzii e tinniti alle orecchie. Il reflusso gastroesofageo, provoca fastidi chiari, come bruciori, difficoltà digestive o rigurgito, facilmente riconoscibili e gestibili da chi ne è affetto. Ma in alcuni casi possono manifestarsi anche i cosiddetti disturbi atipici, cioè non direttamente riferibili alle vie digestive. In questo caso possono comparire proprio i problemi alla gola e all’orecchio. L’acido, passa dallo stomaco all’esofago perché esistono problemi di tenuta dello sfintere esofageo inferiore. Più nel dettaglio, le vie nervose presenti sull’esofago, iperstimolate dal passaggio dell’acido gastrico, possono dare luogo a dolore e pressione all’orecchio. Anche se la correlazione tra acufene, dolore all’orecchio e reflusso gastroesofageo non è sempre facile da riconoscere, ci sono dei segnali a cui prestare attenzione.
Che cos’è l’acufene?
L’acufene è un disturbo caratterizzato dalla percezione di una sensazione uditiva anomala in assenza di stimoli esterni. 10 persone su 100 soffrono di acufene cronico, 2 persone su 100 lo descrivono come una tortura insopportabile con gravi conseguenze sulla qualità della vita. L’analisi degli ultimi dati statistici del Centro Siciliano Acufene conferma che le persone che soffrono di questo disturbo sono in continuo aumento. L’acufene tende a creare un vero e proprio stato invalidante, poiché coinvolge la sfera emotiva e psichica del paziente, la sua vita di relazione, il livello d’attenzione, il ritmo sonno-veglia, le attitudini socio-lavorative, inducendo o potenziando stati ansioso-depressivi.
Quali sono le cause?
Le cause dell’acufene possono essere molteplici: otologiche, vascolari, gnatologiche-odontoiatriche, virali, autoimmunitarie, dismetaboliche, neoplastiche, farmacologiche, neurovegetative e psicologiche per tale motivo bisogna comprendere e inquadrare la causa in maniera globale. Il corpo non può essere considerato a pezzi, per diagnosticare la causa che determina il sintomo acufene il paziente, deve essere valutato e visitato nella sua totalità affinché il paziente possa conoscere, in tempi rapidi, la causa del suo sintomo e il relativo percorso terapeutico per migliorare la propria qualità di vita.
Come si arriva alla diagnosi?
Il paziente affetto da acufene è spesso costretto a navigare tra molti medici, strutture e terapie, alla fine per ricavarne niente fino a credere che davvero se lo debba tenere. Spesso il paziente si rivolge a medici che non possiedono specifiche competenze ne possiedono i mezzi idonei per emettere la diagnosi e quindi la terapia. Nella maggior parte dei casi al paziente si propone solo ciò che rientra nelle proprie conoscenze e possibilità, magari mai aggiornate, mai approfondite, trasmettendo ai pazienti nozioni errate sfiduciandoli nell’intraprendere il giusto percorso diagnostico con conseguenze negative inevitabili sulla terapia. Per trattare il paziente acufenico bisogna possedere esperienza diretta, ragionamento clinico, conoscenza dell’anatomia e della fisiologia dell’orecchio e una preparazione culturale specifica. Il primo passo è sottoporre il paziente a tutti gli esami strumentali attraverso metodiche innovative d’indagine audiologica e radiologica, per escludere la presenza di cause non otoiatriche.
Cosa fare quando la causa è il reflusso gastroesofageo?
È una rara possibilità che il reflusso gastroesofageo possa determinare l’ acufene ma, come sappiamo, il liquido acido del reflusso può passare all’orecchio medio attraverso le tube di Eustachio causando dolore e infiammazione all’orecchio. La testimonianza di un nostro paziente è la prova del nove: il paziente da tanti mesi riferiva un acufene, oltre a reflusso gastroesofageo all’ultimo stadio. Si è sottoposto a tantissime visite e nessuno ha mai pensato ad una possibile correlazione tra acufene e reflusso gastroesofageo. Il reflusso gastroesofageo del paziente comportava una abbondantissima risalita di succo gastrico nelle alte vie respiratorie, sino ad arrivare alla Tuba di Eustachio, determinando una notevole disfunzione della Tuba stessa. L’acufene del paziente aumentava, infatti, dopo i pasti e persisteva ad alta intensità per diverse ore. Il nostro paziente è arrivato dal Nord Italia in uno stato generale assolutamente alterato, molto provato, direi disperato, poiché non riusciva non solo a trovare soluzioni per l’acufene ma anche per il reflusso gastroesofageo. Il paziente è stato studiato a 360 gradi e non solo a livello audiologico, così come facciamo con tutti i nostri pazienti. Oltre a riconoscere come causa dell’acufene il reflusso gastroesofageo, il paziente presentava altre concause tra cui una rinite ipertrofica allergica che comportava ancora di più la disfunzione tubarica e quindi la alterata funzionalità dell’orecchio medio. Il paziente ha subito osservato uno dei nostri protocolli farmacologici per l’acufene associato ad indicazioni mirate prescritte dalla nutrizionista della nostra equipe, la dr.ssa Maria Teresa D’Agostino, per il reflusso gastroesofageo. È stata eseguita anche una decongestione dei turbinati inferiori mediante utilizzo del Laser a Luce Blu. Da subito il paziente ha mostrato miglioramenti oggettivi: l’acufene è scomparso e la sintomatologia gastrica si è azzerata. Il paziente continua la riabilitazione tubarica e si sottopone periodicamente a follow-up.