I tanti volti dell’Acufene: quando la causa è il reflusso gastroesofageo

I tanti volti dell’Acufene: quando la causa è il reflusso gastroesofageo

Le cause che possono determinare acufene sono oltre 230 e tra le più impensabili. Tra queste c’è anche il reflusso gastroesofageo. È una condizione abbastanza rara, ma non impossibile che il reflusso gastroesofageo si accompagni con acufene, ossia quella condizione in cui si percepiscono fischi, ronzii e tinniti alle orecchie. Il reflusso gastroesofageo, provoca fastidi chiari, come bruciori, difficoltà digestive o rigurgito, facilmente riconoscibili e gestibili da chi ne è affetto. Ma in alcuni casi possono manifestarsi anche i cosiddetti disturbi atipici, cioè non direttamente riferibili alle vie digestive. In questo caso possono comparire proprio i problemi alla gola e all’orecchio. L’acido, passa dallo stomaco all’esofago perché esistono problemi di tenuta dello sfintere esofageo inferiore. Più nel dettaglio, le vie nervose presenti sull’esofago, iperstimolate dal passaggio dell’acido gastrico, possono dare luogo a dolore e pressione all’orecchio. Anche se la correlazione tra acufene, dolore all’orecchio e reflusso gastroesofageo non è sempre facile da riconoscere, ci sono dei segnali a cui prestare attenzione.

Che cos’è l’acufene?

L’acufene è un disturbo caratterizzato dalla percezione di una sensazione uditiva anomala in assenza di stimoli esterni. 10 persone su 100 soffrono di acufene cronico, 2 persone su 100 lo descrivono come una tortura insopportabile con gravi conseguenze sulla qualità della vita. L’analisi degli ultimi dati statistici del Centro Siciliano Acufene conferma che le persone che soffrono di questo disturbo sono in continuo aumento. L’acufene tende a creare un vero e proprio stato invalidante, poiché coinvolge la sfera emotiva e psichica del paziente, la sua vita di relazione, il livello d’attenzione, il ritmo sonno-veglia, le attitudini socio-lavorative, inducendo o potenziando stati ansioso-depressivi.

Quali sono le cause?

Le cause dell’acufene possono essere molteplici: otologiche, vascolari, gnatologiche-odontoiatriche, virali, autoimmunitarie, dismetaboliche, neoplastiche, farmacologiche, neurovegetative e psicologiche per tale motivo bisogna comprendere e inquadrare la causa in maniera globale. Il corpo non può essere considerato a pezzi, per diagnosticare la causa che determina il sintomo acufene il paziente, deve essere valutato e visitato nella sua totalità affinché il paziente possa conoscere, in tempi rapidi, la causa del suo sintomo e il relativo percorso terapeutico per migliorare la propria qualità di vita.

Come si arriva alla diagnosi?

Il paziente affetto da acufene è spesso costretto a navigare tra molti medici, strutture e terapie, alla fine per ricavarne niente fino a credere che davvero se lo debba tenere. Spesso il paziente si rivolge a medici che non possiedono specifiche competenze ne possiedono i mezzi idonei per emettere la diagnosi e quindi la terapia. Nella maggior parte dei casi al paziente si propone solo ciò che rientra nelle proprie conoscenze e possibilità, magari mai aggiornate, mai approfondite, trasmettendo ai pazienti nozioni errate sfiduciandoli nell’intraprendere il giusto percorso diagnostico con conseguenze negative inevitabili sulla terapia. Per trattare il paziente acufenico bisogna possedere esperienza diretta, ragionamento clinico, conoscenza dell’anatomia e della fisiologia dell’orecchio e una preparazione culturale specifica. Il primo passo è sottoporre il paziente a tutti gli esami strumentali attraverso metodiche innovative d’indagine audiologica e radiologica, per escludere la presenza di cause non otoiatriche.

Cosa fare quando la causa è il reflusso gastroesofageo?

È una rara possibilità che il reflusso gastroesofageo possa determinare l’ acufene ma, come sappiamo, il liquido acido del reflusso può passare all’orecchio medio attraverso le tube di Eustachio causando dolore e infiammazione all’orecchio. La testimonianza di un nostro paziente è la prova del nove: il paziente da tanti mesi riferiva un acufene, oltre a reflusso gastroesofageo all’ultimo stadio. Si è sottoposto a tantissime visite e nessuno ha mai pensato ad una possibile correlazione tra acufene e reflusso gastroesofageo. Il reflusso gastroesofageo del paziente comportava una abbondantissima risalita di succo gastrico nelle alte vie respiratorie, sino ad arrivare alla Tuba di Eustachio, determinando una notevole disfunzione della Tuba stessa. L’acufene del paziente aumentava, infatti, dopo i pasti e persisteva ad alta intensità per diverse ore. Il nostro paziente è arrivato dal Nord Italia in uno stato generale assolutamente alterato, molto provato, direi disperato, poiché non riusciva non solo a trovare soluzioni per l’acufene ma anche per il reflusso gastroesofageo. Il paziente è stato studiato a 360 gradi e non solo a livello audiologico, così come facciamo con tutti i nostri pazienti. Oltre a riconoscere come causa dell’acufene il reflusso gastroesofageo, il paziente presentava altre concause tra cui una rinite ipertrofica allergica che comportava ancora di più la disfunzione tubarica e quindi la alterata funzionalità dell’orecchio medio. Il paziente ha subito osservato uno dei nostri protocolli farmacologici per l’acufene associato ad indicazioni mirate prescritte dalla nutrizionista della nostra equipe, la dr.ssa Maria Teresa D’Agostino, per il reflusso gastroesofageo. È stata eseguita anche una decongestione dei turbinati inferiori mediante utilizzo del Laser a Luce Blu. Da subito il paziente ha mostrato miglioramenti oggettivi: l’acufene è scomparso e la sintomatologia gastrica si è azzerata. Il paziente continua la riabilitazione tubarica e si sottopone periodicamente a follow-up.

Buone Feste 2023 dal CSA

Un anno di grandi successi per il CSA e adesso Buone Feste!

Un anno di grandi successi. Il Centro Siciliano Acufene e lo studio medico di otorinolaringoiatria e allergopatie di Taormina della dr.ssa Daria Caminiti, da oltre 20 anni garantiscono l’eccellenza nella diagnosi, nel trattamento e nella riabilitazione dell’acufene, delle patologie allergologiche e otorinolaringoiatriche. In occasione del consueto scambio di auguri di fine anno con gli specialisti, i collaboratori e i partner la dr.ssa Daria Caminiti ha presentato gli ottimi risultati raggiunti nel 2023.

Sono stati messi a punto nuovi protocolli farmaceutici per la cura della poliposi nasale e dell’ipertrofia dei turbinati, avviate nuove collaborazioni per la cura delle patologie otorinolaringoiatriche e allergologiche, introdotte importanti novità farmacologiche per la cura dell’allergia al nichel e ad altri metalli pesanti, utilizzate nuove tecniche di riabilitazione dell’acufene grazie anche alla collaborazione con Aerfon dell’ing. biomedico Eliseo Stefano Maini e il tecnico audioprotesista dott. Fabio Morabito.

Risultati raggiunti grazie anche all’implementazione della dotazione di apparecchiature e dispositivi medici. L’evoluzione delle sorgenti laser l’approccio all’otorinolaringoiatria è stato rivoluzionato dalla possibilità di eseguire interventi mininvasivi estremamente precisi, indicati per un’ampia gamma di trattamenti per patologie di orecchio/naso/gola. Oltre ai dispositivi medicali laser, lo studio medico di otorinolaringoiatria e allergopatie della dr.ssa Daria Caminiti ha recentemente attivato per la prima volta in assoluto in Sicilia il sistema KOS (Stimolazione Cinetica Oscillante), unico trattamento per la rinite vasomotoria non allergica. Il trattamento KOS consiste in una stimolazione endonasale determinata dall’oscillazione cinetica (KOS) attraverso un sistema Chordate System s100 (dispositivo medico di classe IIa). Mininvasivo, indolore, ben tollerato dai pazienti: si presenta come l’unico trattamento per questa patologia resistente a farmaci e ad altre terapie.

Abbiamo attivato una prestigiosa collaborazione con il Centro di Diagnostica per Immagini del Dr. Francesco Fiumara a Santa Teresa di Riva, al fine di accogliere al meglio i sempre più numerosi pazienti provenienti da tutte le regioni d’Italia. Creando un’importante sinergia con una realtà di diagnostica radiologica e poliambulatorio medico nel territorio, offriamo ai pazienti affetti da patologie otorinolaringoiatriche tecnologie all’avanguardia e una squadra di professionisti di comprovata esperienza. Insieme, lavoriamo sulla base di protocolli consolidati ed efficaci.

Tante altre novità, in ambito farmacologico e strumentale, vi attenderanno anche nel 2024. A partire dalla pubblicazione del volume “Nichel: allergia silenziosa del nuovo millennio” scritto dalla dr.ssa Daria Caminiti e dalla dr.ssa Maria Teresa D’Agostino, biologa nutrizionista clinica, con le bellissime illustrazioni di Grazia Giulia Guardo, l’influencer nota col nomignolo “Maghetta”. Una patologia allergologica in costante aumento: dati scientifici indicano che oltre il 30% della popolazione generale soffre di allergia al nichel e di questi il 20% sviluppa la Snas, Sindrome Allergica Sistemica al Nichel.

Dopo un anno di incessante attività, lo studio medico di otorinolaringoiatria e allergopatie di Taormina e Randazzo della dott.ssa Daria Caminiti e il Centro Siciliano Acufene (CSA) comunicano che in occasione delle festività natalizie rimarranno chiusi da sabato 23 dicembre 2023 a domenica 7 gennaio 2024. Le normali attività riprenderanno lunedì 8 gennaio 2024.

Acufene

CSA e Centro di Diagnostica del Dr. Fiumara riferimento nazionale per la cura dell’acufene

Poiché le cause di acufene differiscono da persona a persona, non esiste un approccio unico alla cura dell’acufene, ma per ciascun paziente deve essere cucito su misura un percorso terapeutico e riabilitativo. Secondo l’esperienza del Centro Siciliano Acufene (CSA), il tinnito (o acufene) è originato frequentemente dalla presenza contemporanea di più patologie che, oltre all’orecchio, possono coinvolgere l’apparto muscolo/scheletrico della regione testa/collo o alcune funzioni organiche. Una volta accertata o ipotizzata la causa scatenante dell’acufene con una visita specialistica, ci si può concentrare sulla terapia, intervenendo in modo concreto per alleviare o eliminare i disagi provocati dall’acufene. Non esiste nulla di più falso dell’affermazione che per l’acufene non esiste cura.

La diagnosi è un passaggio fondamentale. L’attuale impiego delle tecniche neuroradiologiche nello studio dell’acufene è strettamente legato allo sviluppo in questi ultimi decenni delle sofisticate metodiche di diagnostica per immagini quali la Tomografia Computerizzata e la Risonanza Magnetica. Il CSA, che da oltre un ventennio si occupa della diagnosi, terapia e riabilitazione dell’acufene, ha creato un ambulatorio di otorinolaringoiatria presso il Centro di Diagnostica per Immagini del Dr. Francesco Fiumara a Santa Teresa di Riva. Questa struttura, una delle più grandi ed innovative realtà di diagnostica radiologica e poliambulatorio medico nel territorio, ha offerto una preziosa opportunità ai pazienti affetti da patologie otorinolaringoiatriche, mettendo insieme tecnologie all’avanguardia e una equipe di professionisti di comprovata esperienza che insieme lavorano sulla base di protocolli consolidati ed efficaci.

Grazie alla collaborazione con il CSA, il Centro di Diagnostica per Immagini del Dr. Francesco Fiumara a Santa Teresa di Riva è diventato un punto di riferimento per la cura dell’acufene e delle patologie otorinolaringoiatriche per i pazienti provenienti da tutte le regioni d’Italia. Il Centro mette insieme conoscenze ed esperienze che si sintetizzano, in una prospettiva di collaborazione e di condivisione, per fornire al paziente un servizio di qualità elevata sia sotto il profilo del trattamento, che sul piano dello studio e della ricerca scientifica dei meccanismi biofisici, psico-neurologici e biologici che provocano l’acufene. In particolare, l’ambulatorio di otorinolaringoiatria guidato dalla dr.ssa Daria Caminiti, è dotato di dispositivi medici e apparecchiature di ultima generazione (alcune delle quali presenti solo in pochissime strutture sanitarie in tutta la Sicilia). Software, laser e fibre ottiche che consentono di eseguire esami audiologici di I e II livello per formulare una diagnosi corretta con zero margine di errore.

Il CSA è al centro dell’eccellenza territoriale rappresentata dalla struttura diretta dal Dr. Francesco Fiumara. Il Centro di Diagnostica per Immagini del dott. Francesco Fiumara è un punto di riferimento per esami diagnostici di alta qualità e precisione, che risponde alle diverse esigenze dei pazienti, grazie all’utilizzo di attrezzature all’avanguardia e alla presenza di uno staff medico professionale e qualificato. Il poliambulatorio, sito in Via Padre Giampietro a Santa Teresa di Riva (ME), si estende su una superficie di circa 800 mq ed è articolato su due piani.

La sinergia tra il CSA e Centro di Diagnostica per Immagini del Dr. Francesco Fiumara rappresenta un importante passo avanti nella cura e nel benessere dei pazienti provenienti da tutta Italia, che ora potranno beneficiare di una vasta gamma di servizi specialistici in un’unica struttura all’avanguardia. Si è riusciti in pochi mesi a mettere a punto un format che permette al paziente che proviene da fuori regione di avere in soli due giorni un diagnosi corretta e una terapia mirata, riducendo la necessità di prolungati soggiorni in Sicilia.

Vestibular Paroxysmia: un conflitto neurovascolare che genera acufene

Vestibular Paroxysmia: un conflitto neurovascolare che genera acufene

Acufene, ipoacusia, vertigini. Potrebbero essere sintomi di problematiche ben più gravi. Diversi studi scientifici hanno individuato la relazione tra acufene e conflitti neurovascolari. Si definisce conflitto neurovascolare la compressione di un nervo cranico da parte di una struttura vascolare, arteriosa o venosa. La maggior parte dei conflitti neuro-vascolari derivano dalla compressione da parte di un’arteria su di un nervo cranico e si realizzano a livello dell’angolo ponto-cerebellare, una complessa regione anatomica del cranio in cui sono contenute numerose strutture quali nervi cranici, arterie e vene.

Tra le sindromi cliniche più frequenti associate a conflitto neurovascolare vi sono le vertigini posizionali ed acufeni (Vestibular Paroxysmia): è una patologia piuttosto rara che si caratterizza per la comparsa improvvisa di attacchi di vertigini della durata variabile da pochi secondi ad alcuni minuti associati o meno alla presenza di acufeni. Durante gli attacchi può essere presente instabilità posturale e difficoltà alla deambulazione. In genere il conflitto si realizza tra il nervo vestibolo-cocleare e l’arteria cerebellare antero-inferiore anche se strutture venose e l’arteria cerebellare postero-inferiore possono essere responsabili della compressione del nervo. Nel caso specifico di acufene o tinnitus da conflitto neuro-vascolare, il nervo cranico interessato è l’VIII o stato-acustico. In caso di interessamento dell’VIII nervo cranico, oltre all’acufene è possibile in alcuni casi evidenziare una ipoacusia o iperacusia e vertigini.

Il trattamento è solitamente chirurgico, si ricorre a tecniche microchirurgiche di competenza neurochirurgica ma esistono possibilità di trattamento farmacologico e/o di tecniche di riabilitazione sonora mediante TRT. La terapia del suono consiste in una stimolazione acustica eseguita con l’ausilio di generatori di suoni, ambientali, personali, amplificatori protesici, i quali determinano un mascheramento totale o parziale dell’acufene. La stimolazione acustica, sfruttando la plasticità neuronale, attiva dei meccanismi di rimodellamento delle vie uditive che si traduce in allenamento e abitudine all’acufene da parte del paziente il quale ottiene un notevole miglioramento della sua qualità di vita. Quindi la TRT è una terapia di riallenamento o di riprogrammazione dei filtri cerebrali, sotto corticali, con finalità di amplificare o attenuare i segnali sonori prima di inviarli al cervello, riducendo o eliminando il fastidio dell’acufene.

A tal proposito volevo raccontarvi la storia molto interessante di un nostro giovanissimo paziente,
arrivato al CSA poiché da parecchi anni riferiva acufene in particolare a destra. Nei primi sei anni dall’insorgenza dell’acufene è riuscito a conviverci, mettendo in atto vari mascheramenti fai da te, ma purtroppo nell’ultimo anno l’intensità si è acuita molto e il paziente non è stato più in grado di controllarlo. Dopo aver raccolto in maniera accurata la sua storia clinica, il paziente è stato sottoposto a diversi esami diagnostici mediante strumenti di ultima generazione. Il risultato di questi esami ha fatto insorgere il dubbio che il paziente potesse essere affetto da patologia vascolare, motivo per il quale abbiamo richiesto l’esecuzione di altri esami diagnostici e radiologici non solo dell’orecchio. I risultati hanno confermato il nostro dubbio e alcune cause di acufene riscontrate in visita: l’arteria cerebellare antero-inferiore (AICA) di destra contatta il pacchetto stato-acustico in sede extracanalare. Altra anomalia rilevata è l’origine fetale dell’arteria cerebrale post sinistra. Ed ancora una dislocazione anteriore di entrambi i condili mandibolari che si mostrano assottigliati.

Quindi verosimilmente la causa dell’acufene del paziente è il conflitto neurovascolare e la concausa l’alterazione cranio-cervico-mandibolare. La sindrome da conflitto neurovascolare è dovuta a un contatto anomalo tra un nervo cranico e una struttura vascolare, arteriosa o venosa, in grado di determinare una disfunzione attiva del nervo .L’arteria cerebellare anteriore inferiore (AICA), è uno dei tre principali vasi che riforniscono di sangue arterioso il cervelletto. L’arteria cerebellare antero-inferiore (AICA) deriva dall’arteria basilare e invia rami anche al canale uditivo interno.

Il nostro paziente nei prossimi giorni si sottoporrà a valutazione neurochirurgica ma abbiamo già stabilito di intraprendere il percorso della riabilitazione sonora mediante dispositivo digitale combinato, in modo da garantirgli un netto miglioramento della qualità della vita. Il paziente era molto soddisfatto perché, finalmente dopo tanto tempo, è riuscito a possedere la formulazione di una diagnosi, così come fiducioso per la possibilità di poter intraprendere un percorso terapeutico valido. Successivamente si sottoporrà anche a riabilitazione osteopatica-ortodontica per la disfunzione cranio-cervico-mandibolare presente che acuisce l’intensità del suo acufene e può nel tempo determinare l’insorgenza di altri sintomi invalidanti.

Chiusura estiva

Il Csa resta chiuso dal 7 agosto al 2 settembre per la pausa estiva

Lo studio medico di otorinolaringoiatria e allergopatie di Taormina e Randazzo e il Centro Siciliano Acufene rimarranno chiusi per ferie da lunedì 7 agosto a sabato 2 settembre 2023. Le attività riprenderanno regolarmente lunedì 4 settembre.

Per venire incontro alle richieste sempre crescenti dei pazienti e garantire un servizio rapido ed efficiente il Csa ha implementato la propria dotazione di apparecchiature e dispositivi medici di ultima generazione e ha anche avviato nuove collaborazioni come quella con la dr.ssa Marina Scimone, psicologa e psicoterapeuta. Stabilire la causa dell’acufene è il primo passo per curare questo disturbo. La dottoressa Scimone si occupa del trattamento degli aspetti psicologici legati agli acufeni attraverso colloqui, psicoterapia individuale e “counseling riabilitativo”.

Inoltre, la dr.ssa Daria Caminiti ha recentemente iniziato una nuova collaborazione presso il Centro Diagnostico del Dr. Francesco Fiumara a Santa Teresa di Riva, una delle più grandi ed innovative realtà di diagnostica radiologica e poliambulatorio medico in provincia di Messina, offrendo una preziosa opportunità ai pazienti provenienti da tutte le regioni d’Italia. L’obiettivo di questa collaborazione è permettere ai pazienti non solo di accedere ad un percorso diagnostico e terapeutico avanzato per l’acufene, ma anche di trovare soluzioni per una vasta gamma di patologie otorinolaringoiatriche ed allergologiche.

Tante altre novità, in ambito farmacologico e strumentale, vi attenderanno al ritorno della pausa estiva.
Con l’occasione la dr.ssa Daria Caminiti e l’equipe del Csa vi augurano buone vacanze!

Un caso particolare di otosclerosi cocleare responsabile di acufene

Un caso particolare di otosclerosi cocleare responsabile di acufene

Non esiste una cura valida per tutti per trattare l’acufene, ma si agisce sulla causa scatenante. Un mese addietro una paziente si è sottoposta a visita specialistica presso l’equipe multidisciplinare del CSA per un riferito acufene assordante e fastidioso, a tal punto di rendere la paziente molto ansiosa e fragile, ma in cerca di soluzioni valide, oneste e professionali. La scorsa settimana abbiamo valutato tutti gli esami strumentali che la paziente ha eseguito per ricercare le cause responsabili del suo acufene.

La paziente visitata dalla dottoressa Daria Caminiti è stata sottoposta ad una serie di esami strumentali, soprattutto audiologici con un nuovissimo strumento audiologico altamente innovativo ( che in tutta la Sicilia è presente in altre 6-7 strutture), creato per studiare con tantissimi test e con esami audiologici di primo livello, i pazienti acufenici o con ipoacusia. Si è subito pensato a una possibile causa cocleare. Questo innovativo strumento ci permette di testare le frequenze sino a 20000 Hz (quindi ultrasuoni) che non sono rilevabili con i comuni strumenti audiologici che si ritrovano nelle strutture, studi o ospedali (che comunemente arrivano a testare solo sino a 8000 Hz), e per tale motivo questo innovativo strumento ci permette di studiare accuratamente i pazienti con acufene e i pazienti con ipoacusia.

Le cause dell’acufene possono essere varie.

L’acufene può essere originato da una causa o da più cause motivo per il quale il paziente deve essere visitato, se il caso lo necessita, non solo dall’otorinolaringoiatra ma anche da altri specialisti, quindi la valutazione specialistica varia da caso a caso. La paziente oltre alle indagini audiologiche è stata sottoposta a valutazione osteopatica e ortodontica poiché presenta una alterazione cranio-cervicomandibolare confermata dallo studio radiologico dell’orecchio medio ed interno.

La paziente presenta “modico addensamento della corticale ossea in corrispondenza del giro basale della coclea nei due lati, più pronunciato a sinistra che verosimilmente è correlato a focolaio otosclerotico in fase matura”. La paziente presenta infatti una ipoacusia modesta neurosensoriale con componente trasmissiva.

Che cos’è l’otosclerosi?

L’otosclerosi è una malattia dell’osso della capsula otica che causa un anomalo accumulo di osso neoformato a livello della finestra ovale. È una patologia genetica o acquisita che colpisce le strutture ossee. Nell’otosclerosi l’osso neoformato interessa la staffa e ne riduce la mobilità, causando ipoacusia trasmissiva. Infatti l’onda sonora viene convogliata dal padiglione auricolare verso la membrana timpanica che vibrando trasmette l’onda sonora alla catena ossiculare che trasmette la stessa alla coclea o chiocciola. Nella coclea, struttura nobile, l’onda sonora viene trasformata in impulsi sonori che viaggiano lungo il nervo acustico per raggiungere l’area acustica del nostro cervello: questo è il meccanismo grazie al quale noi sentiamo. Nell’otosclerosi la formazione di tessuto osseo anomalo a livello della staffa (uno dei tre ossicini della catena ossiculare) non permette la trasmissione dell’onda sonora alla coclea e quindi il paziente presenta una ipoacusia definita “trasmissiva”.

L’otosclerosi può anche essere causa di ipoacusia neurosensoriale quando i focolai otosclerotici si localizzano a livello della scala media, o quando si medializza e interessa la coclea o chiocciola, casi abbastanza rari. Nella maggior parte dei casi colpisce entrambe le orecchie.

Oltre a provocare sordità progressiva, prima monolaterale ma successivamente spesso bilaterale, come nel caso della nostra paziente,può subire accelerazioni durante la maternità e l’allattamento per un influsso ormonale sul metabolismo dell’osso, l’otosclerosi è in genere caratterizzata da acufeni ma mai da vertigine, otalgia e/o otorrea.

La diagnosi.

Inutile diree che la paziente si era sottoposta ad altre visite ma senza ottenere la formulazione della diagnosi e quindi della sua patologia che le determina acufene e ipoacusia.

Il meccanismo sembra essere multifattoriale sia su base ereditaria sia su base ormonale-metabolica.

Ecco la motivazione per la quale alcuni nostri pazienti vengono indirizzati, sempre nella nostra equipe, ad eseguire una valutazione metabolica poiché ci sono diverse patologie responsabili di acufene che richiedono questa valutazione eseguita molto attentamente e professionalmente.

Solitamente il trattamento dell’otosclerosi è chirurgico eseguendo una stapedectomia ossia sostituendo la staffa fibrotica con una microprotesi dell’orecchio, ma nel caso della paziente l’otosclerosi interessa la coclea quindi il trattamento mirato nel caso della stessa è la riabilitazione sonora tramite TRT
con sistema combinato, senza ricorrere alla protesi, in modo che la qualità di vita della paziente da subito migliori notevolmente.

Marina Scimone al CSA

L’aspetto psicologico nel trattamento dell’acufene: al CSA arriva la dr.ssa Scimone

Stabilire la causa dell’acufene è il primo passo per curare questo disturbo. L’attività del Centro Siciliano Acufene fin dal 2010 è rivolta principalmente alla diagnosi e al trattamento di tutte le problematiche che possono generare l’acufene. Per non tralasciare nessuna causa l’equipe del Centro Siciliano Acufene si arricchisce dell’esperienza e della professionalità della dr.ssa Marina Scimone, psicologa e psicoterapeuta.

L’aspetto psicologico è fondamentale nell’ambito del trattamento e soprattutto della riabilitazione dell’acufene, per tale motivo lo psicologo è una delle colonne portanti dell’equipe multidisciplinare del CSA non solo per il paziente ma anche per tutti gli specialisti del Centro, aiutando ciascun professionista ad individuare gli ambiti della sfera emotiva del paziente con i quali dovrà interagire.

Laureata in Psicologia presso l’Università “La Sapienza” di Roma, la dr.ssa Scimone dopo un periodo di tirocinio e formazione professionale presso il Policlinico Universitario “A.Gemelli” di Roma  consegue l’abilitazione alla professione di psicologo. Successivamente consegue il Master quadriennale di Specializzazione in Psicoterapia presso la Scuola di Formazione “Società Italiana Gestalt” di Roma riconosciuta dal MIUR. È iscritta all’albo dell’ordine degli Psicologi della Regione Siciliana dal 2004.

La domanda che spesso si pone è: «L’acufene è causa di un disagio psicologico o viceversa?». Sicuramente l’acufene risulta di gestione più difficoltosa correlatamente alla condizione di stress del soggetto. Un soggetto ansioso, o comunque in uno stato di difficoltà dal punto di vista psicologico, verosimilmente gestirà con maggiore difficoltà l’acufene.

Quindi, accade che l’acufene possa generare una condizione di disagio psicologico. Altresì, è noto che il protrarsi di una condizione di stress cronico provoca alterazioni potenzialmente dannose per i diversi sistemi dell’organismo: gastro-intestinale (ad esempio facilitando l’insorgenza di ulcere, gastriti, coliti), cardiocircolatorio (cardiopatie, alterazioni pressorie), muscolo-scheletrico (mialgie, dolori cervicali, cefalee tensive, contratture mandibolari, cambiamenti anche piccoli della fisiologia dei muscoli che possono alterare il funzionamento del sistema uditivo). Dunque, anche in assenza di dati univoci che spieghino la relazione causale stress psichico – acufene, esistono reazioni somatiche che lasciano aperta almeno la possibilità di una concausa.

Ne deriva che, quando si valuta la condizione di un soggetto con acufene, è opportuno tenere in considerazione sia la condizione organica che psichica, per definire con precisione quale profilo di reazione emotiva il soggetto sta sviluppando per via di questa percezione sonora. Così potrà essere profilato con più precisione il percorso di riabilitazione e cura. E in questo percorso la figura dello psicoterapeuta risulta essere di fondamentale importanza. La dottoressa Scimone si occupa del trattamento degli aspetti psicologici legati agli acufeni attraverso colloqui, psicoterapia individuale e “counseling riabilitativo”.

Un curioso caso di acufene

Un curioso caso di acufene

Acufene o tinnito sono i termini con cui si definisce il disturbo uditivo costituito da rumori percepiti dall’orecchio con tonalità per lo più acute, come fischi, fruscii, ronzii o pulsazioni caratterizzati da una fastidiosa persistenza anche in assenza totale di rumori reali esterni. Spesso ci si domanda se siano collegati a malattie dell’orecchio. Il condotto uditivo esterno può essere ostruito da cerume (tappo di cerume), da un corpo estraneo o da un insetto. In questi casi vi possono essere prurito, otalgia e ipoacusia trasmissiva transitoria.

Ma si possono avvertire anche rumori fastidiosi, come acqua nell’orecchio o ronzio nelle orecchie, che possono essere scambiati per acufene.

Nella maggior parte dei casi la causa dell’ostruzione è evidente all’esame otoscopico. Un giovane imprenditore agricolo arriva al CSA per acufene ormai diventato insopportabile. Ed è proprio grazie all’otomicroscopio, collegato ad una telecamera e ad un monitor, che facciamo la scoperta: un insetto integro dentro l’orecchio, tra l’altro appoggiato sulla membrana timpanica. Il paziente aveva sentito entrare qualcosa nell’orecchio nel mese di ottobre 2022, quindi ben 5 mesi addietro.

Dopo averlo asportato integralmente senza spezzarlo, l’imprenditore agricolo ferrato in materia osservando l’insetto ha confermato si trattasse di una cicala per il caratteristico colore verdastro e la forma.

Fortunatamente il corpo estraneo non ha determinato perforazione della membrana timpanica e infezione.

Non bisogna credere che la presenza di un corpo estraneo nell’orecchio sia da considerarsi come un’eventualità remota. Alcune circostanze, infatti, possono favorire questa ipotesi: si pensi ad esempio a quando si procede alla pulizia delle orecchie con un cotton fioc che viene spinto troppo a fondo nel canale uditivo o a quando un insetto, come è accaduto al nostro paziente, si intrufola accidentalmente nello stesso. Questi accadimenti, inoltre, sono molto più frequenti nell’universo infantile; i bambini, infatti, non possono avere la consapevolezza di un adulto e quindi per gioco o per curiosità, possono introdurre dei corpi estranei nell’orecchio, così come anche nella bocca o nelle narici. Alcuni tra gli oggetti più comuni rinvenuti all’interno delle orecchie dei bambini sono piccoli pezzi di carta, bottoni, piccoli mattoncini delle costruzioni, fagioli o ceci.

Una soluzione fai da te potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione in quanto, se non manovrate con attenzione, le pinzette potrebbe far scivolare o spingere il corpo estraneo all’interno delle orecchie. Meglio quindi recarsi da uno specialista, pur in presenza di una situazione apparentemente non complicata, per avere la certezza di risolvere il problema senza ulteriori danni.

Buone Feste dal CSA

Un anno di grandi risultati nel trattamento dell’acufene

Un improvviso fischio nelle orecchie può compromettere la qualità della vita. Se non scompare, può essere motivo di confusione che può portare a conseguenze estreme. L’acufene tende a creare un vero e proprio stato invalidante, poiché coinvolge la sfera emotiva e psichica del paziente, la sua vita di relazione, il livello d’attenzione, il ritmo sonno-veglia, le attitudini socio-lavorative, inducendo o potenziando stati ansioso-depressivi.

In questi ultimi due anni segnati da lockdown e paure a causa dell’emergenza coronavirus si è assistito a un incremento dei pazienti acufenopatici alla ricerca disperata di aiuto. I pazienti riferiscono di sentire un fortissimo rumore all’orecchio, che determina anche tachicardia, confusione mentale, agitazione e tremore. Diversi studi hanno dimostrato che elevati livelli di stress possono agire sulla funzione dell’orecchio interno e sulla percezione soggettiva dell’acufene incrementandone il livello e consequenzialmente l’importanza del disturbo correlato

L’acufene non è una patologia, ma un sintomo che può derivare da molte cause.

Il Centro Siciliano Acufene da 12 anni è impegnato nell’ambito della ricerca scientifica dei meccanismi biofisici, psico-neurologici e biologici che provocano il disturbo. Il Csa nel corso dei tanti anni ha sviluppato e prodotto non solo protocolli farmacologici ma anche metabolico-nutrizionali, psicoterapeutici, ortognatodontici ed osteopatici cranio-cervico-mandibolari, e riabilitativi sonori, oltre a trattare chirurgicamente le patologie responsabili di questo sintomo invalidante.

In particolare, nella produzione di protocolli farmacologici, la strategia del Csa nella lotta all’acufene è quella di produrre, in collaborazione con l’azienda farmaceutica siciliana SuaRhe Biomedica, una linea di nutraceutici per il trattamento dell’acufene, producendo di volta in volta prodotti che possano agire su una specifica causa generante l’acufene o su uno specifico sintomo che amplifica il tinnito. Dopo il Daricam, prodotto studiato per prevenire infezioni ed infiammazioni e allo stesso tempo rinforzare il sistema micro-vascolare degli organi dell’orecchio interno, nel 2022 il Csa e la farmaceutica siciliana SuaRhe Biomedica hanno quindi condiviso la possibilità di integrare un complesso di sostanze attive che potesse aiutare i pazienti acufenopatici a gestire lo stato d’ansia e stress derivante dall’acufene.

Non è possibile fermarsi alle affermazioni secondo le quali “l’acufene non può essere trattato” o “bisogna imparare a conviverci” ma è indispensabile giungere alla corretta diagnosi, individuare la causa e la patologia che genera il fastidioso fischio.

Il Csa ad oggi vanta un’ampia casistica di pazienti trattati con successo e si vede costantemente impegnato nella ricerca delle cause, delle terapie e dei percorsi riabilitativi per trattare questo invalidante sintomo. Tante le testimonianze che ogni giorno arrivano al Csa di pazienti guariti dall’acufene.

Il Centro Siciliano Acufene vuole condividere con i pazienti tutti i nuovi trattamenti, gli studi scientifici e i nuovi protocolli per la cura dell’acufene. La nostra equipe ha già iniziato un nuovo studio per ampliare la gamma dei nutraceutici. Il nostro impegno e la nostra competenza è ogni giorno al servizio delle persone che si affidano alle nostre cure e che convivono con il dramma dell’acufene.

Nell’augurarvi buone feste, informiamo l’utenza che il Centro Siciliano acufene si prenderà un breve periodo di pausa. Le attività del Csa saranno sospese da venerdì 23 dicembre 2022 a domenica 8 gennaio 2023.

Buone Feste da tutta l’equipe del Centro Siciliano Acufene!

CSA Odeon Tv

Il Centro Siciliano Acufene ospite su Odeon TV: una “eccellenza italiana”

Un’eccellenza nella diagnosi, cura e riabilitazione dall’acufene. Per questo motivo il Centro Siciliano Acufene, guidato dalla dr.ssa Daria Caminiti, è stato ospite della trasmissione “Eccellenze Italiane – La differenza che fa la differenza”, appuntamento quotidiano di Odeon TV dedicato a professionisti e realtà che sono riusciti a eccellere e fare la differenza nel proprio ambito. In collegamento con la conduttrice Nina Sicilia, alcuni membri dell’equipe del CSA: la responsabile del progetto Daria Caminiti, specialista in otorinolaringoiatria e allergologia; l’osteopata Gianluca Barca e la biologa nutrizionista Maria Teresa D’Agostino.

«L’acufene è la percezione di una sensazione uditiva anomala, in assenza di stimoli esterni, di fischio localizzata in uno o entrambe le orecchie oppure al centro della testa. Stiamo parlando di una patologia che interessa quasi il 10% della popolazione mondiale. L’origine dell’acufene è complessa e le cause possono essere molteplici: vascolari, traumi cranici, cause psicoemozionali, alterazione dell’articolazione temporo-mandibolare, stress, patologie organiche e metaboliche, patologie delle vie nervose, patologie dell’orecchio esterno, medio ed interno», ha spiegato la dr.ssa Caminiti, autrice del libro “Acufene, quel maledetto fischio”, edito dalla Maurfix. Il CSA dal 2010, attraverso un approccio multidisciplinare, è impegnato nell’ambito della ricerca scientifica dei meccanismi biofisici, psico-neurologici e biologici che provocano il disturbo.

Negli anni il Centro Siciliano Acufene ha messo a punto vari protocolli farmacologici, riabilitativi e chirurgici per il trattamento dell’acufene e per migliorare la qualità della vita dei pazienti.

E del protocollo nutrizionale ha parlato la biologa nutrizionista Maria Teresa D’Agostino, esperta in nutrizione clinica, bariatrica e sportiva. «L’orecchio, però, non è l’unico responsabile dell’acufene: l’intero organismo svolge un ruolo di primaria importanza nella genesi del disturbo. Tra le cause rientrano anche le patologie cardiovascolari, nello specifico quei disturbi di natura circolatoria e vascolare in grado di inficiare il fisiologico funzionamento dell’apparato uditivo come ad esempio malformazioni artero-venose, aneurismi, ipertensione arteriosa e arteriosclerosi. Esistono numerosi fattori di rischio che determinano tali patologie e tra questi, dal punto di vista nutrizionale, è l’aumento del colesterolo Ldl. Ciò può essere causato, oltre che da fattori congeniti e dalla presenza di altre patologie, spesso anche da uno stile di vita non sano. Gli alimenti incriminati sono principalmente i grassi animali. Dal punto di vista nutrizionale la letteratura scientifica ha evidenziato diversi composti chimici di uso comune, presenti negli alimenti, come potenziali induttori o facilitatori di acufene. Tra questi si annoverano: gli addolcitori utilizzati in sostituzione degli zuccheri e gli esaltatori di gusto come il glutammato monosodico (sale sodico dell’acido glutammico), un amminoacido naturale presente in quasi tutti gli alimenti. Focalizzarsi su questi costituenti alimentari è fondamentale là dove il problema dell’acufene si genera da squilibri idroelettrolitici».

L’insorgenza di acufene, pur essendo abitualmente ascritta alle affezioni dell’orecchio, può essere determinata da disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare che richiedono l’intervento dell’ortodontista in stretta collaborazione con l’osteopata.

L’osteopata Gianluca Barca ha parlato dei trattamenti osteopatici che agiscono sulla componente muscolo-scheletrica della base della testa e dell’area cervicale in grado di ripristinare la corretta funzionalità dell’articolazione temporo-madibolare. «Una disfunzione osteopatica della mandibola può influenzare, in maniera diretta o indiretta, il corretto funzionamento dell’orecchio, e può essere causa o adattamento di uno squilibrio. La proposta osteopatica è mirata alla valutazione e al trattamento funzionale delle strutture cranio-cervicali, ed in particolare dei legamenti e dei muscoli che collegano l’orecchio alla mandibola. L’obiettivo dell’osteopata mediante le tecniche manuali, strutturali, miofasciali, viscerali e cranio-sacrali è quello di ripristinare la corretta fisiologia e funzione di tutti quegli elementi che sono all’origine dell’acufene. Solo dopo la valutazione osteo-gnato-posturale, viene impostato, insieme con l’ortognatodontista, il piano di trattamento osteopatico. È bene precisare che l’osteopatia non è risolutiva in caso di acufene ma, se complementare alla terapia medica, può di certo essere utile nel miglioramento della qualità di vita».

Per chi non ha potuto seguire in diretta la puntata ecco gli interventi dell’otorinolaringoiatra Daria Caminiti, dell’osteopata Gianluca Barca e della biologa nutrizionista Maria Teresa D’Agostino.