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Video Head Impulse Testing

Capogiri, vertigini, acufene? È arrivato il Video Head Impulse Test

I capogiri sono la principale motivazione che spinge le persone a rivolgersi ad uno specialista in otorinolaringoiatria. Ma le cause che si nascondono dietro a un banale giramento di testa possono essere molteplici: dalle patologie vestibolari all’ipotensione ortostatica, dagli stati d’ansia alla perdita della sensibilità alle estremità inferiori.

Identificare capogiri dovuti a patologie vestibolari non è sempre facile.

Ma la tecnologia viene incontro alla medicina. Presso lo Studio Medico Malattie Orecchio-Naso-Gola ed Allergopatie di Taormina (Vico di Via Diodoro Siculo, 3) di Randazzo (Via Soldato Emanuele, 16) e di Catania (Via Pasubio, 18 – Narcodent Deco) è arrivato l’ultimo sistema esistente in campo medico, il Video Head Impulse Test, uno strumento altamente innovativo per lo studio del sistema vestibolare e per il trattamento delle sindromi vertiginose, delle alterazioni dell’equilibro nei pazienti acufenici, dei capogiri e dell’instabilità nella marcia di origine posturologica.

Il v-HIT permette di eseguire una diagnosi precisissima ed oggettiva della causa che induce vertigine o alterazione dell’equilibrio nei pazienti che riferiscono acufene.

Questo sistema altamente innovativo, presente ad oggi in pochissimi studi e ospedali perché molto costoso, permette al medico di emettere rapidamente una diagnosi e di discernere se i problemi di equilibrio sono dovuti a patologie periferiche legati al sistema vestibolare dell’orecchio o sono di origine encefalica. La maschera fatta indossare al paziente permette la valutazione di ogni singolo canale semicircolare del sistema vestibolare, e permette la valutazione veloce del riflesso vestibolo-oculomotore (VOR) con stimoli ad alta frequenza.

Le registrazioni oculari effettuate con tale metodica sono perciò in grado di fornire prove tangibili e concrete circa la funzione dei canali semicircolari.

Il test v-HIT è in grado di fornire misure oggettive di risposta del rapporto tra la velocità dell’occhio e la velocità della testa e di mostrare il guadagno del VOR per i due sensi di rotazione. L’otorinolaringoiatra può emettere una diagnosi di certezza indicando se la causa dei problemi dell’equilibrio in pazienti affetti da vertigine o instabilità nella marcia sono di origine periferica (orecchio) o centrale (encefalo) come nel caso della sindrome vertebro-basilare.

Una sindrome caratterizzata per lo più da vertigini, nausea, vomito, e da disturbi dell’andatura, come instabilità posizionale e di marcia.

La sindrome vertebro-basilare è dovuta ad una patologia del circolo posteriore cerebrale, dato principalmente da steno-ostruzione delle arterie vertebrali, che originano dalle arterie succlavie ed attraverso i forami vertebrale cervicali si riuniscono alla base del cranio dando origine al tronco basilare e al circolo di Willis. Può essere correlata a un meccanismo tromboembolico che determina una embolia a livello del circolo vertebrale, con conseguenze neurologiche variabili, che vanno dalla ischemia transitoria alla ischemia conclamata. Il meccanismo emodinamico, che è il più frequente, instaura una diminuzione di flusso a valle della lesione, per cui si viene a stabilire il quadro clinico e di conseguenza sintomatologico della vera insufficienza vertebro-basilare (vertigini con nausea e/o vomito, instabilità posturale). Questi sintomi possono simulare la vertigine parossistica posizionale benigna, che si riabilita con delle manovre, ma da una attenta visita otorinoloringoiatrica si può scorgere un problema di origine vascolare e sottoporre il paziente ad una risonanza o angiorisonanza per una dettagliata valutazione del caso.

La diagnosi precoce diventa fondamentale perché permette un perché permette di eseguire terapie appropriate e di intervenire chirurgicamente.

Se il paziente presenta vertigine associata a nausea e vomito bisogna eseguire immediatamente il test Video Head Impulse Test per escludere eventuali patologie vestibolari e intervenire tempestivamente se il quadro clinico depone per una diagnosi ad orientamento centrale e non periferico.