• Centro Siciliano Acufene

    Diagnosi, Terapia e Riabilitazione

  • Avatar Alessandro Strano ★★★★★ una settimana fa
    Dopo essermi affidato alla Dott. Caminiti per fastidioso e persistente acufene, che mi tormentava da anni, ho avuto un miglioramento … More dei sintomi. Ho fatto tutti gli esami e controlli da lei prescritti e ho seguito scrupolosamente la terapia e, dopo poco tempo, il fruscio si è attenuato divenendo sopportabile. Non posso che ringraziare tutta l equipe del CSA e consigliare a tutti quanti soffrono di questo disturbo di affidarsi alle cure della Dottoressa.
  • Avatar Daniela Sotgiu ★★★★★ 4 settimane fa
    Soffro di acufeni da due anni, in questo lungo ed intenso periodo, mi sono affidata a vari medici specialisti. Sono stata … More sottoposta a diverse indagini strumentali e alla fine mi è stata riconosciuta una diagnosi. Lei è affetta da Otosclerosi, e può attenuare l'acufene mediante la terapia del suono, attraverso apparecchi acustici, così mi dissero. Dopo questo lungo calvario, affranta e delusa, decisi di contattare il C.S.A. Centro Terapeutico e Riabilitazione per l'acufene, presieduto dalla Dott.ssa Daria Caminiti, previo appuntamento, mi sono recata al centro, dove sono stata visitata in primo luogo dalla Nutrizionista e di seguito dall'Osteopata , entrambi fanno parte dell'equipe medica, e di seguito sottoposta ad esami strumentali nel Centro Diagnostico. Il giorno seguente, sono stata visitata dalla Dott.ssa Caminiti, che oltre ad aver riscontrato varie patologie che potrebbero presentare una concausa dell'acufene, dagli esami diagnostici è emersa un altra diagnosi. Si tratta di un'ANEURISMA della carotide interna, da trattare chirurgicamente, questa diagnosi era già presente in una precedente R.M. effettuata nel 2022, ma non presente nel referto, insomma passata "inosservata".Mi è stato subito consigliato di recarmi con estrema urgenza preso un Reparto di Neurochirurgia all' avanguardia a Milano, dove mi trovo ora ad espletare le cure del caso. Finito questo, riprenderò i contatti con il C.S.A. per inizia la terapia riabilitativa con sistema digitale combinato.
    Ringrazio vivamente la Dott.ssa Caminiti, che fin da subito mi ha tranquillizzata e rasserenata.
  • Avatar Simona Celona ★★★★★ un mese fa
    Sono una ragazza di 28 anni. Da dicembre dopo una bruttissima influenza ho cominciato a sentire dei fischi in tutte e due … More le orecchie più forti a destra.( Premetto che sono stati sempre minimi li avvertivo solo la notte). Prima di arrivare dalla dottoressa ho girato 2 otorini e le lore cure nn hanno risolto mai il problema mi sentivo sempre uguale con questi scricchiolii alle orecchie e con i fischi sempre presenti. Il 2 febbraio finalmente vengo visitata dalla dottoressa dove mi riscontra una importante ipertrofia dei turbinati dovuta alle rinite allergica ( sapevo di essere un soggetto allergico ma non avevo mai fatto niente ) e un importante disfunzione della mandibola..come primo step la dottoressa mi ha prescritto una cura farmacologica e devo dire ke si sn abbassati ulteriormente gli acufeni di giorno nn li avverto nemmeno in silenzio. Come secondo step mi sn sottoposta all intervento laser di luce blu per far in modo di liberare il naso e permettere all aria di arrivare alla cassa del timpano xk come dice sempre la dottoressa se nn funziona il naso nn può funzionare l orecchio ed ho iniziato anche le sedute con l osteopata x il mal funzionamento della mandibola...ad oggi sn trascorsi 2 mesi e devo dire ke sto bene i fischi li avverto solo un po prima di addormentarmi ma sn lievissumi perciò confido ke x quando avrò finito il percorso se ne siano andati del tutto..grazie mille dottoressa x le sue premure e x tutto !😘
  • Avatar Elisa Tatolo ★★★★★ un mese fa
    Sofro di acufeni da due anni, in questo lungo e intenso periodo mi sono affidata a medici e specialisti dalla Sardegna e … More del continente. Sono stata sottoposta a diverse indagini strumentali e alla fine mi è stata riconosciuta una diagnosi. Lei è affetta da otoslerosi e può attenuare l'acufene solo con la terapia del suono, attraverso apparecchi acustici così mi è stato detto. Già da subito non accettai l'handicap di dover portare dei corpi estranei alle orecchie e dopo questo lungo calvari, affranta e delusa, decisi di contattate il C.S.A. Centro Terapeutico e Riabilitazione per l'acufene, presieduto dalla Dottoressa Daria CAMINITI, in collaborazione con il Centro Diagnostico del Dr. Francesco FIUMARA E previo appuntamento, mi sono recata a Santa Maria di Riva in provincia di Catania, dove si trova il Centro. Sono prima stata visitata dalla Nutrizionista e poi dall'Osteopata che fanno parte dell'equipe e di seguito sottoposta a esami strumentali nel Centro Diagnostico. Il giorno dopo, munita di tutti i referti sono stata visitata dalla Dottoressa CAMINITI, che oltre ad avermi riscontratto varie patologie che potrebbero presentare una concausa dell'acufene, dagli esami diagnostici è anche emersa un'altra brutta diagnosi. Si tratta di un aneurisma della carottide interna da trattare chirurgicamente, questa diagnosi già presente in una precedente R.M. effettuata nel 2022, ma non presente nel referto, insomma passata innoservata non solo da chi la ha refertata ma anche da tutti gli altri medici specialisti che la hanno visionata. Mi è stato subito consigliato di recarmi con estrema urgenza presso un Reparto di Neurochirurgia all'avanguardia che non poteva non essere l'Ospedale San Raffaele di Milano, dove ora mi trovo ad espletare le cure del caso.Dopodiché finito questo incubo, riprenderò contatti con il C.S.A. per iniziare la terapia riabilitativa con sistema digitale combinato O.T.R.T.
    Ringrazio vivamente la Dottoressa CAMINITI, e me ne dispiace che abbia avuto il triste compito di comunicarmi questa brutta patologia, anche se con tanta proffessionalità mi ha rassicurata facendomi sentire serena. Ri grazio inoltre il Centro Diagnostico del Dr. FIUMARA, riconoscendone la loro competenza e professionalità.

Il Centro Siciliano Acufene (CSA), guidato dal 2010 dalla dott.ssa Daria Caminiti specialista in otorinolaringoiatria e allergologia, si occupa della diagnosi, della terapia e della riabilitazione dell’acufene.

Attraverso un approccio multidisciplinare il CSA è impegnato nell’ambito della ricerca scientifica dei meccanismi biofisici, psico-neurologici e biologici che provocano il disturbo.

Negli anni ha messo a punto vari protocolli farmacologici, riabilitativi e chirurgici per il trattamento dell’acufene e per migliorare la qualità della vita dei pazienti.

FAQ

L’acufene viene definito dall’American National Standards Institute come “la percezione di un suono in assenza di una stimolazione sonora”. È solitamente un fenomeno soggettivo, cioè avvertito solo dall’interessato. In alcuni casi si può definire oggettivo, quando sia udibile da altre persone oltre a colui che ne soffre. La condizione è spesso valutata clinicamente su una semplice scala da “lieve” a “grave” in base agli effetti che esso comporta, come ad esempio l’interferenza con il sonno e con le normali attività quotidiane.

Sì. L’obiettivo dei pazienti acufenici deve essere quello di imparare a convivere con questo disturbo fino ad arrivare a diminuire la percezione e ridurre l’effetto dell’acufene al di sopra della soglia di sopportazione di ciascun paziente.

L’orecchio svolge un ruolo importante, ma tutto l’organismo può contribuire a generare e mantenere l’acufene. Le cause, quindi, possono essere molteplici: otologiche, vascolari, odontoiatriche, virali, metaboliche, neoplastiche e psicologiche. Per quanto riguarda le cause che interessano l’orecchio dobbiamo distinguere quelle che riguardano l’orecchio esterno (tappo di cerume, otite esterna e osteoma); l’orecchio medio (otite media catarrale, otite acuta, otite cronica con perforazione della membrana timpanica, otite cronica colesteatomatosa e otosclerosi) e l’orecchio interno (trauma acustico acuto e cronico, sordità idropiche fluttuanti, sindrome di Ménière, sordità improvvisa, barotraumi, presbiacusia, fratture della rocca petrosa, sordità da farmaci ototossici). Diverse patologie organiche e metaboliche come ipertensione arteriosa, diabete, patologie tiroidee, ipercolesterolemia e disturbi cardiocircolatori, malattie immunitarie e patologie neoplastiche possono contribuire a mantenere questo fastidioso disturbo. Anche disfunzioni dell’articolazione temporo-mandibolare o della colonna vertebrale possono essere associate alla presenza di acufene. Numerosi farmaci, anche di uso comune, possono avere effetti tossici per l’orecchio e provocare o peggiorare gli acufeni.

La malattia di Ménière è un disturbo dell’orecchio interno che provoca episodi di vertigine oggettiva (l’ambiente sembra ruotare intorno alla persona), ipoacusia fluttuante, acufeni, sensazione di orecchio pieno, spesso accompagnati da nausea e vomito. Questi sintomi si presentano come “crisi” episodiche, che possono durare da 20 minuti a 24 ore e più. Nella maggior parte dei casi interessa un solo orecchio e può verificarsi in qualsiasi età. Non esiste un esame diagnostico affidabile. Le vertigini e la nausea sono trattate sintomaticamente con anticolinergici o benzodiazepine durante gli attacchi acuti.

Sempre più giovani riferiscono acufene cronico a seguito di esposizione, anche per breve tempo, a intensità sonore elevate oltre i 95 dB o a rumori d’intensità inferiore ma per periodi prolungati, e a seguito del largo uso del cellulare. Queste condizioni devono agire ovviamente su un fattore genetico predisponente per poter determinare un danno irreversibile delle cellule ciliate della coclea determinando ipoacusia e acufene a seguito del tentativo di riparazione e rigenerazione, creando nuovi contatti neuronali o sinapsi eccitatori e inibitori, da parte del sistema nervoso centrale.

La diagnosi è fondamentale per indagare la causa che genera l’acufene e trovare una terapia efficace e adatta al singolo paziente. Il primo passo è sottoporre il paziente ad un esame “obiettivo” di valutazione della membrana timpanica del paziente. Dopo aver ricostruito l’anamnesi del paziente si passa ad effettuare gli esami soggettivi: l’esame audiometrico liminare, che valuta l’intellegibilità verbale, e l’esame audiometrico vocale, che valuta la capacità uditiva.

Si sottopone il paziente a tutti gli esami strumentali d’indagine audiologia:
– l’esame impedenzometrico, un esame oggettivo che studia il riflesso stapediale e rileva eventuali anomalie della catena ossiculare;
– il test dei potenziali evocati uditivi (ABR), un esame oggettivo che valuta la soglia uditiva e identifica la sede della lesione lungo la via uditiva nervosa;
– il test delle otoemissioni acustive (DPOAE), un esame oggettivo che permette di rilevare la regione della coclea anche minimamente lesionata;
– l’acufenometria, un test soggettivo che determina la tonalità e l’intensità dell’acufene.

Successivamente si passa agli esami radiologici: in particolare la risonanza magnetica funzionale (FMRI), l’angiorisonanza, la Tac delle rocche petrose, la magnetoencefalografia, (PET).

La terapia dell’acufene prevede un approccio multidisciplinare che vede collaborare la figura dell’otorinolaringoiatra con quelle dell’audioprotesista, del psicoterapeuta, dell’ingegnare biomedico, dell’osteopata, dell’ortodontista, del nutrizionista, dell’internista, del neurologo, del chirurgo vascolare e dell’angiologo e del neuroradiologo. La terapia dell’acufene si avvale di terapie farmacologiche classiche, come ansiolitici e antidepressivi, lidocaina e sedativo-ipnotici (studi recenti hanno confermato che l’uso di tali sostanze determina un peggioramento del sintomo), terapie farmacologiche complementari e alternative come vitamine e antiossidanti, terapie non convenzionali come TENS, agopuntura, ipnosi e terapie fisiche, terapie psicologiche, stimolazione magnetica transcranica che modula l’attività neuronale del cervello attraverso un campo magnetico anche se con risultati mediocri ad oggi sul sintomo, laser terapia e TRT.

La terapia del suono consiste in una stimolazione acustica eseguita con l’ausilio di generatori di suoni, ambientali, personali, amplificatori protesici, i quali determinano un mascheramento totale o parziale dell’acufene. La stimolazione acustica, sfruttando la plasticità neuronale, attiva dei meccanismi di rimodellamento delle vie uditive che si traduce in allenamento e abitudine all’acufene da parte del paziente, il quale ottiene un notevole miglioramento della sua qualità di vita. La TRT è una terapia di riallenamento o di riprogrammazione dei filtri cerebrali, sottocorticali, con finalità di amplificare o attenuare i segnali sonori prima di inviarli al cervello, riducendo o eliminando il fastidio dell’acufene. La TRT deve essere impostata e seguita da personale medico esperto in terapia degli acufeni e costantemente aggiornato. Le fasi che inducono l’abitudine sono il “counseling riabilitativo”, che consiste in una seduta di apprendimento dei meccanismi neurofisiologici della TRT, e la terapia del suono, che si effettua con diversi dispositivi sonori.