Un caso particolare di otosclerosi cocleare responsabile di acufene
Non esiste una cura valida per tutti per trattare l’acufene, ma si agisce sulla causa scatenante. Un mese addietro una paziente si è sottoposta a visita specialistica presso l’equipe multidisciplinare del CSA per un riferito acufene assordante e fastidioso, a tal punto di rendere la paziente molto ansiosa e fragile, ma in cerca di soluzioni valide, oneste e professionali. La scorsa settimana abbiamo valutato tutti gli esami strumentali che la paziente ha eseguito per ricercare le cause responsabili del suo acufene.
La paziente visitata dalla dottoressa Daria Caminiti è stata sottoposta ad una serie di esami strumentali, soprattutto audiologici con un nuovissimo strumento audiologico altamente innovativo ( che in tutta la Sicilia è presente in altre 6-7 strutture), creato per studiare con tantissimi test e con esami audiologici di primo livello, i pazienti acufenici o con ipoacusia. Si è subito pensato a una possibile causa cocleare. Questo innovativo strumento ci permette di testare le frequenze sino a 20000 Hz (quindi ultrasuoni) che non sono rilevabili con i comuni strumenti audiologici che si ritrovano nelle strutture, studi o ospedali (che comunemente arrivano a testare solo sino a 8000 Hz), e per tale motivo questo innovativo strumento ci permette di studiare accuratamente i pazienti con acufene e i pazienti con ipoacusia.
Le cause dell’acufene possono essere varie.
L’acufene può essere originato da una causa o da più cause motivo per il quale il paziente deve essere visitato, se il caso lo necessita, non solo dall’otorinolaringoiatra ma anche da altri specialisti, quindi la valutazione specialistica varia da caso a caso. La paziente oltre alle indagini audiologiche è stata sottoposta a valutazione osteopatica e ortodontica poiché presenta una alterazione cranio-cervicomandibolare confermata dallo studio radiologico dell’orecchio medio ed interno.
La paziente presenta “modico addensamento della corticale ossea in corrispondenza del giro basale della coclea nei due lati, più pronunciato a sinistra che verosimilmente è correlato a focolaio otosclerotico in fase matura”. La paziente presenta infatti una ipoacusia modesta neurosensoriale con componente trasmissiva.
Che cos’è l’otosclerosi?
L’otosclerosi è una malattia dell’osso della capsula otica che causa un anomalo accumulo di osso neoformato a livello della finestra ovale. È una patologia genetica o acquisita che colpisce le strutture ossee. Nell’otosclerosi l’osso neoformato interessa la staffa e ne riduce la mobilità, causando ipoacusia trasmissiva. Infatti l’onda sonora viene convogliata dal padiglione auricolare verso la membrana timpanica che vibrando trasmette l’onda sonora alla catena ossiculare che trasmette la stessa alla coclea o chiocciola. Nella coclea, struttura nobile, l’onda sonora viene trasformata in impulsi sonori che viaggiano lungo il nervo acustico per raggiungere l’area acustica del nostro cervello: questo è il meccanismo grazie al quale noi sentiamo. Nell’otosclerosi la formazione di tessuto osseo anomalo a livello della staffa (uno dei tre ossicini della catena ossiculare) non permette la trasmissione dell’onda sonora alla coclea e quindi il paziente presenta una ipoacusia definita “trasmissiva”.
L’otosclerosi può anche essere causa di ipoacusia neurosensoriale quando i focolai otosclerotici si localizzano a livello della scala media, o quando si medializza e interessa la coclea o chiocciola, casi abbastanza rari. Nella maggior parte dei casi colpisce entrambe le orecchie.
Oltre a provocare sordità progressiva, prima monolaterale ma successivamente spesso bilaterale, come nel caso della nostra paziente,può subire accelerazioni durante la maternità e l’allattamento per un influsso ormonale sul metabolismo dell’osso, l’otosclerosi è in genere caratterizzata da acufeni ma mai da vertigine, otalgia e/o otorrea.
La diagnosi.
Inutile diree che la paziente si era sottoposta ad altre visite ma senza ottenere la formulazione della diagnosi e quindi della sua patologia che le determina acufene e ipoacusia.
Il meccanismo sembra essere multifattoriale sia su base ereditaria sia su base ormonale-metabolica.
Ecco la motivazione per la quale alcuni nostri pazienti vengono indirizzati, sempre nella nostra equipe, ad eseguire una valutazione metabolica poiché ci sono diverse patologie responsabili di acufene che richiedono questa valutazione eseguita molto attentamente e professionalmente.
Solitamente il trattamento dell’otosclerosi è chirurgico eseguendo una stapedectomia ossia sostituendo la staffa fibrotica con una microprotesi dell’orecchio, ma nel caso della paziente l’otosclerosi interessa la coclea quindi il trattamento mirato nel caso della stessa è la riabilitazione sonora tramite TRT
con sistema combinato, senza ricorrere alla protesi, in modo che la qualità di vita della paziente da subito migliori notevolmente.